Analizziamo dal punto di vista meteo l’inverno in Lombardia. Stilare un bilancio, ad oggi, è semplicissimo: anticiclone a oltranza. È stato lui l’immancabile protagonista di questa stagione fredda.
Un bilancio cattivo
Le anomalie termiche, attualmente, stanno assumendo portata moderata, peggio invece quelle pluviometriche. La neve è comparsa sovente sulle Alpi di confine, lasciando al secco le Prealpi, spoglie e marroni come raramente si vede.
Un bilancio, quindi, che porta cattive notizie. L’Alta Pressione, protagonista indiscussa delle ultime settimane, non sembra avere la minima intenzione di mollare la presa. Se ne sta lì, sull’Europa Occidentale, approfittando di un flusso perturbato relegato ad alte latitudini. Italia e Lombardia stanno letteralmente a guardare.
La primavera come sarà?
In vista della primavera, quindi, la speranza è che possa affacciarsi un cambiamento serio. Non perché si faccia il tifo per il maltempo, ma perché la persistenza della siccità invernale è un grande problema. Dobbiamo mettere un po’ di “fieno in cascina” prima che arrivi la bella stagione. Sappiamo che l’estate assume sempre di più deficit idrici, oltretutto manca “poco”.
Mancano 3 mesi, forse un po’ meno forse un po’ di più, dipenderà ovviamente dalla circolazione atmosferica. Caldo e sole prenderanno il sopravvento e per le piogge non ci sarà più spazio, quindi è bene approfittarne ora ed entro maggio. Da giugno in poi è possibile che piova solo sui rilievi e le pianure rimangano sovente a secco.
Il maltempo
Ecco il motivo per cui il maltempo (o forse “bel tempo ciclonico”) sia da augurare. Sia chiaro: nessuno vuole alluvioni o paesi isolati, sommersi di neve, con blackout. Ma una via di mezzo sì. È perlomeno inopportuno continuare a veleggiare in cerca di sole e mitezza. Quelli ci sono stati a lungo in inverno, mentre ora necessitiamo di piogge e nevicate.
Il resoconto
Ci auguriamo quindi una primavera piovosa, con frequenti fronti perturbati. Certo, il sole non mancherà, ma non desideriamolo a tutti i costi. Per abbronzature e tintarelle ci sono 4 mesi (giugno-settembre), prima lasciamo che le falde ricevano la giusta quantità di acqua e neve.