Che sia stato un inverno dal meteo piovoso ce ne siamo accorti tutti: i continui flussi meridionali che hanno interessato il periodo tra i primi di dicembre e metà febbraio sono stati praticamente incessanti e, a parte una pausa attorno a metà gennaio, si sono interrotti solamente con la fase molto stabile di fine febbraio.
Un inverno così piovoso ricorda molto l’episodio del 2014, ma a differenza di quell’anno, ha fatto un po’ più freddo e pertanto è riuscito a nevicare in alcune zone quattro volte in pianura (zona laghi), in altre tre volte (milanese e Brianza), in altre ancora due (bergamasco e bresciano).
Come mai non è riuscito a fare una buona nevicata anche su cremonese e mantovano? La risposta è semplice: quando le correnti sono sud-occidentali viene interessata maggiormente la Lombardia centro-occidentale, ma soprattutto è in queste ultime zone che si crea il cuscinetto freddo più efficace. Sia nel caso della nevicata del 4 dicembre, sia in quella importante del 28, il cuscino gelido ha giocato un ruolo fondamentale, e purtroppo non è riuscito a garantire una nevicata compatta anche nella Bassa Pianura.
In effetti, dando uno sguardo ad altre regioni, in Emilia Romagna e nel basso Veneto non è mai nevicato in questo inverno (ovviamente si intende al piano), mentre non ha avuto problemi il Piemonte, che è la regione che ha il cuscino freddo più persistente dell’intera Italia.
Insomma, in questo inverno 2021 c’è stata la riprova che se le correnti sono di matrice atlantica prima o poi riesce a nevicare bene in diverse zone della Lombardia. A titolo di curiosità, dicembre 2020 non è stato affatto un mese freddo, ma ha avuto le condizioni meteo giuste per la neve mentre gennaio 2017, il mese invernale più freddo dopo l’ondata di gelo del 2012, è stato costantemente favonico e nonostante le gelate estese non è mai caduto un fiocco di neve. Ecco perché in Lombardia gelo e neve non sempre vanno d’accordo, perché ci vuole dapprima ondata di gelo secca e poi le correnti umide meridionali.