Le condizioni meteo di questi giorni continuano a proporre correnti da nord e pertanto venti di favonio. Sappiamo che questi ultimi, all’aumentare dei giorni, seccano molto i terreni e sono le condizioni ideali per lo sviluppo di un incendio. Ed è successo così. Senza pensare a pericolosi e ottusi criminali, basta un attimo per farlo partire: la marmitta di un’auto, una sigaretta accesa lanciata dal finestrino, un barbecue.
Una lunga ed enorme scia di fumo si è allungata sui cieli del varesotto e subito è arrivata una pioggia di telefonate ai Vigili del Fuoco di Varese per segnalare l’ennesimo incendio. Non è il primo: già altri due tra Svizzera e Piemonte avevano interessato qualche giorno fa. Il fumo proviene dalla Val Canobina (VCO, Piemonte) dove è in corso un vasto incendio: basti pensare che la coltre fumogena è talmente densa che si può vedere da quasi tutta la Pianura Padana lombarda, visto che la visibilità è eccezionale e l’aria limpida e cristallina.
Le segnalazioni sono arrivate da Luino fino al lago di Varese: oltretutto, per spegnere le fiamme è intervenuto anche un Canadair, partito da Roma Ciampino.
Per essere sinceri, in Lombardia non esiste una stagione a rischio incendi ma dopo 15 o 20 giorni che non piove e ci sono venti favonici il rischio può aumentare esponenzialmente. Non a caso, il massimo del pericolo avviene tra dicembre e aprile, esattamente in concomitanza del periodo meno piovoso dell’anno per le Alpi e più ventoso.