Il peggioramento che ha raggiunto la Lombardia nel tardo pomeriggio di venerdì è stato accompagnato da forti temporali, soprattutto nella parte centro-settentrionale della regione e poi in quella orientale. Ma si sa che temporali colpiscono a macchia di leopardo.
I temporali sono stati innescati dall’intrusione di aria fredda di origine artica che ha rapidamente trasformato le placide nubi padane che abbiamo visto in tutto il semestre freddo in cumulonembi estremamente minacciosi, in alcune circostanze persino forieri di turbini.
Nubi che poi hanno prodotto persino tempeste elettriche, con migliaia di fulmini caduti in poche ore. E poi tanta grandine. Grandine che è caduta dal milanese verso nord, soprattutto in Brianza dove poi si è trasformata persino in neve a grani.
Ma i temporali hanno poi raggiunto anche la regione prealpina, ed ecco che la grandine, anzi subito gragnola hanno persino imbiancato l’area di Lecco, e quindi via verso le aree prealpine, dove la grandine si è poi trasformata di notte in neve.
Neve che ha imbiancato tutti i rilievi oltre 600 metri circa, rinnovando quel paesaggio invernale che avevamo visto a metà febbraio, quando si ebbe una vera abbondante nevicata. Ora l’aria fredda tenderà a stazionare alcuni giorni, e avremo instabilità atmosferica, ma le previsioni sull’arrivo delle grandi piogge al momento non sono affatto rassicuranti. Il meteo della settimana non sarà piovoso.