Con le condizioni meteo di alta pressione invernale si instaurano le inversioni termiche in Pianura Padana, ovvero quel particolare fenomeno dove aria mite interessa le alte quote, mentre nei bassi strati le giornate sono tenebrose, con fitte nebbie e clima gelido.
Se l’anticiclone che ci interessa non è particolarmente caldo e ha una matrice molto umida, è possibile che i bassi strati abbiano una tale umidità da provocare nebbie molto fitte e altrettanto persistenti, che possono perdurare anche in pieno giorno per 3-5 giorni. È esattamente quello che è successo tra il 16 e il 19 di gennaio: in particolare, nelle giornate del 18 e 19 ci sono state addirittura delle giornate di ghiaccio, ovvero la temperatura non è mai salita sopra lo zero sull’intervallo delle 24 ore.
In altre parole, per circa 48 ore consecutive non si è mai saliti sopra lo zero, ma non per un’ondata gelida siberiana, ma semplicemente per delle fortissime inversioni termiche, che hanno interessato le seguenti zone lombarde: basso milanese, pavese, lodigiano e cremonese.
Nebbie molto fitte e durature anche in altri posti, ma per alcuni minuti si è saliti sopra lo zero, mentre nelle suddette aree anche in pieno giorno la temperatura è rimasta inchiodata con segni negativi.
È davvero affascinante il microclima padano: in assenza di ondate di gelo, si riescono a toccare temperatura talmente basse che sarebbero impensabili in altre zone d’Italia. Tutto ciò grazie alla particolarissima conformazione della Pianura Padana, che trattiene il freddo (soprattutto su Lombardia occidentale e Piemonte) e fa originare il famoso “cuscinetto freddo“, indispensabile per far cadere ingenti quantità di neve al piano nelle fasi meteo perturbate dell’inverno.
Se non ci fosse, al Nord Italia nevicherebbe solamente tramite ondate di gelo, mentre abbiamo visto che quest’anno a inizio e fine dicembre e nella giornata di Capodanno è nevicato in pianura (oppure in bassa collina) grazie al cuscino gelido persistente.