Il meteo del fine settimana non promette bene
Chi aveva sperato in un meteo favorevole per il fine settimana, si troverà a dover fare i conti con una realtà ben diversa. Il flusso Atlantico ha infatti creato una situazione di instabilità nel Mediterraneo, una sorta di “ferita barica” difficile da sanare. Negli ultimi giorni, l’incremento della pressione atmosferica sia in quota che nei bassi strati troposferici, aveva fatto ben sperare per un meteo più soleggiato e asciutto, soprattutto per quelle zone italiane particolarmente esposte alle recenti precipitazioni alluvionali. Ma purtroppo non sarà così.
Le conseguenze della saccatura atlantica
L’ultima saccatura atlantica, evolutasi in goccia fredda mediterranea, ha causato, tra le varie criticità, la quarta alluvione in poco più di un anno e mezzo in Emilia Romagna. A peggiorare la situazione, le continue situazioni di blocco, ovvero quella particolare configurazione barica che impedisce il naturale sfogo ad est delle correnti (perturbazioni) oceaniche. Di conseguenza, vortici depressionari autonomi praticamente statici, in mezzo a un Mar Mediterraneo ancora molto caldo e in grado di fornire ancora molta energia. “Repetita iuvant” dicevano gli antichi, ma molti preferirebbero non vedere ripetersi questo particolare quadro sinottico.
Le previsioni per il fine settimana
Per il fine settimana, un deciso affondo di una nuova saccatura atlantica tra la Penisola Iberica e le coste nord africane, evolverà in goccia fredda (vortice ciclonico autonomo) e con la sua ritornante ciclonica meridionale favorirà l’afflusso sul comparto occidentale italiano di impulsi particolarmente instabili e portatori di abbondanti precipitazioni. Sarà importante capire la sua corretta evoluzione e collocazione nei prossimi giorni, ma i principali modelli di calcolo numerico previsionali confermano questa strada.
Un contesto mite e temperature superiori alla media
Il tutto avverrà in un contesto decisamente mite e con temperature anche di qualche grado superiori alle medie del periodo. Il continuo afflusso di correnti tendenzialmente meridionali sulla nostra Penisola e sul Mare Nostrum, dettate da figure depressionarie per lo più bloccate e autonome e non edulcorate dalle saccature atlantiche che le hanno generate, non hanno generato un apprezzabile rimescolamento dell’aria o una diminuzione delle temperature dei nostri Mari. Di conseguenza, mari ancora caldi e temperature ancora elevate sono da considerarsi alleati delle piogge estreme. Sarebbe auspicabile l’arrivo del freddo per abbassare decisamente il potenziale, ma ancora non se ne vede traccia.
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