Dopo anni di inverni caratterizzati da fasi meteo di alta pressione e ben poca neve, quest’anno c’è un autentico ribaltone: flussi meridionali ricchi di umidità continuano a interessarci oramai da due mesi e mezzo e, dopo un mese di novembre veramente scarno per quanto riguarda le piogge, l’inverno si sta riprendendo la sua parte.
Oltretutto, sta facendo felici anche gli appassionati della neve, poiché le due nevicate importanti di dicembre (più quella di Capodanno sulle pedemontane) ci han fatto vivere gli inverni di una volta.
Nelle future previsioni meteo è prevista anche un’ondata di gelo, a cavallo del 12-14 febbraio, la quale porterà sicuramente le temperature più basse dell’inverno e una nuova possibilità di neve in pianura, stavolta però nevischio ghiacciato, poiché sappiamo che con le ondate di freddo da est non nevica quasi mai bene in Lombardia.
Ma come mai questo inverno è così diverso rispetto agli ultimi? La risposta è semplice: stanno mancando le alte pressioni! È bastato non essere interessati da anticicloni azzorriani o africani con grande frequenza per poterci godere un meteo così ricco di episodi nevosi e piovosi.
In effetti, per quanto riguarda la nostra regione, basterebbe davvero poco per avere un ottimo inverno; è già interessata di suo da potenti inversioni termiche, grazie all’efficace cuscinetto freddo, pertanto, basta che ci siano flussi atlantici predominanti per far nevicare bene sulle montagne e prima o poi anche al piano.
Attenzione però che l’esempio estremo nel 2014 ci dice che non basta solamente avere sempre scirocco o libeccio; se vi ricordate, è nevicato solo un paio di centimetri a fine gennaio di quell’anno, perché faceva così caldo che i flussi nevosi hanno interessato solo le Alpi. Quest’anno invece è una via di mezzo, tra gli inverni freddi di un tempo e umidi ma miti più recenti.
I lettori interessati possono visionare la mappa che mostra i motivi di questa stagione invernale così diversa rispetto alle annate recenti.