Il meteo di Novembre: un cambio di rotta nell’atmosfera
Con l’arrivo imminente di Novembre, le previsioni meteo rivelano segnali di una svolta significativa nell’atmosfera, legata alla struttura del Vortice Polare (PV). Diversi modelli meteorologici suggeriscono che, rispetto all’inizio dell’Autunno, il Vortice Polare appare ora più solido e circolare. Questo fenomeno atmosferico ha la capacità di influenzare fortemente il meteo nell’emisfero settentrionale, e di conseguenza l’Italia. Nonostante alcuni prevedano l’arrivo di un meteo più freddo in Inverno, la solidità del Vortice Polare potrebbe paradossalmente favorire un periodo più temperato tra Ottobre e Novembre.
Accumulo di neve in Eurasia: un segnale dell’inverno in arrivo
Uno degli indicatori più rilevanti dell’arrivo dell’inverno è l’accumulo di neve in Eurasia, che sta progredendo a un ritmo sorprendente. Questo Ottobre, la copertura nevosa ha superato quella registrata negli ultimi nove anni, con l’eccezione del 2014. Se il blocco atmosferico, che attualmente si estende tra i mari degli Urali e Barents-Kara, manterrà la sua posizione, potremmo assistere a uno degli Ottobri più nevosi degli ultimi anni. Il blocco atmosferico favorisce, infatti, un’accelerazione nell’accumulo della neve siberiana, che ha già superato di gran lunga il ritmo piuttosto lento osservato lo scorso anno. Questa situazione potrebbe preparare il terreno per ondate di freddo invernale nei prossimi mesi.
La Niña: un elemento cruciale per l’Inverno
L’emergere de La Niña è uno dei fenomeni climatici più importanti per il 2024, con effetti significativi su scala globale. La Niña, caratterizzata dal raffreddamento delle acque superficiali dell’Oceano Pacifico equatoriale, ha un forte impatto anche sulle condizioni meteorologiche europee. Questo fenomeno tende a causare un abbassamento delle temperature globali, e sebbene l’effetto possa sembrare modesto, le conseguenze per l’emisfero settentrionale possono essere drastiche. La Niña contribuisce spesso a scatenare ondate di freddo intenso, che potrebbero raggiungere anche l’Italia e il Mediterraneo. Le temperature più basse e la possibilità di eventi meteorologici estremi, come nevicate e gelo, aumentano con il consolidarsi di questo fenomeno.
Il meteo in Italia e in Europa: previsioni invernali
Gli ultimi anni hanno mostrato una crescente variabilità meteorologica, e il 2024 non sembra fare eccezione. In Settembre e Ottobre, molte aree dell’Italia hanno registrato temperature inferiori alla media, in controtendenza con il riscaldamento globale. Questa anomalia climatica si è manifestata anche in altri paesi europei, come la Francia e le regioni alpine, dove le temperature sono rimaste al di sotto della norma. Nel Nord Italia, ad esempio, i termometri hanno segnato valori inferiori alla media per diverse settimane, confermando che anche in un contesto di riscaldamento globale, il freddo può ancora manifestarsi con intensità significative.
Cambiamento climatico: complessità e freddo estremo
Il cambiamento climatico sta rendendo i modelli meteorologici sempre più difficili da prevedere. Anche se il riscaldamento globale ha portato a un innalzamento generale delle temperature, le ondate di freddo estremo non sono scomparse. Anzi, in alcuni casi, la variabilità del clima è aumentata, con periodi di freddo intenso che si alternano a fasi di calore anomalo.
Gli studi climatici mostrano che i fenomeni meteorologici estremi sono in aumento, con eventi di gelo che diventano sempre più rilevanti, nonostante l’aumento generale delle temperature. Questo scenario si è verificato nel Febbraio del 2021, quando il Texas è stato colpito da un’ondata di freddo eccezionale, con temperature ben al di sotto dello zero, causando enormi danni e disagi. Anche l’Europa non è stata immune: nel Febbraio del 2012, paesi come la Finlandia e la Serbia hanno registrato temperature record, con valori rispettivamente di -39,2°C e -36°C.
Inverno 2024: aspettative e anomalie climatiche
Con l’inverno ormai alle porte, le previsioni indicano che il freddo sarà un protagonista nel Nord Italia e nelle regioni alpine. Le temperature in alcune aree potrebbero scendere sotto lo zero già dalla fine di Ottobre, con nevicate previste anche a basse quote nelle aree del Nord. Anche le pianure italiane e le regioni interne del Centro potrebbero essere interessate da gelate. Tuttavia, l’influenza di anticicloni, sia di origine africana che europea, potrebbe portare a sbalzi termici, con periodi di calore fuori stagione che si alternano al freddo.
Il futuro della Niña e il suo impatto globale
La Niña continua a essere un fattore determinante per l’andamento del clima nei prossimi mesi. Secondo le ultime previsioni del NOAA, c’è una probabilità significativa che questo fenomeno persista almeno fino ai primi mesi del 2025. Anche se si prevede che sarà di intensità moderata, la sua influenza potrebbe comunque portare a cambiamenti significativi, con ripercussioni importanti per l’Italia e il resto dell’Europa. Il Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Termine (ECMWF) ha recentemente rivisto le sue previsioni, indicando la possibilità di ondate di freddo più accentuate nei mesi invernali, rendendo il 2024 un anno particolarmente interessante sotto il profilo meteorologico.
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