Analisi delle previsioni meteo per l’inverno 2024-2025
Esaminiamo le previsioni meteo che indicano un inverno con nevicate in Valle Padana, estendendosi poi durante le ondate di gelo a Firenze e Roma. Iniziamo con un’analisi del meteo medio in Pianura Padana. Questa regione italiana tende a raffreddarsi durante le notti serene, con la formazione di una coltre di vapore acqueo che attenua la radiazione solare. Il freddo si auto-genera in questa zona, ma quando arriva un’ondata di aria fredda, anche di breve durata, l’intensità del freddo aumenta. Le gelate notturne si estendono per gran parte della giornata, soprattutto quando persiste la nebbia. L’inverno inizia a novembre e il suo inizio varia da anno a anno. Negli ultimi tempi, con l’aumento delle temperature globali, la durata e l’intensità del freddo in Pianura Padana si sono ridotte.
Storia del meteo in Pianura Padana
L’Osservatorio di Milano Brera, fondato a metà del ‘700, raccoglie dati meteorologici da allora. I barometri chiusi, che si sono alternati nel tempo, hanno effettuato rilevamenti sia sul tetto dell’edificio di Brera, sia nei giardini di alcuni scienziati, registrando temperature estreme fino a -20 °C, mentre la stazione meteo ufficiale di Brera segnava -15 °C. A quei tempi, l’urbanizzazione era diversa e la Pianura Padana era coperta da boschi.
Impatto dell’urbanizzazione sul meteo
La mancanza di vegetazione e l’urbanizzazione mostrano che il gelo, come quello del passato, è diventato meno frequente negli ultimi anni. Abbiamo assistito a una riduzione delle ondate di freddo provenienti dalla Siberia; nell’ultimo decennio, si sono verificate solo un paio di volte con una certa intensità. Queste ondate, insieme a quelle artiche, che però producono effetti differenti, contribuiscono ad aumentare il freddo in queste zone.
Meteo a Roma e Firenze
Roma e Firenze, invece, sono soggette a un freddo di origine diversa, solitamente temporaneo, che arriva da masse d’aria fredda provenienti dalla Valle del Rodano (se gelide) oppure da est-nordest, come dalle pianure sarmatiche, dalla Siberia, dai Balcani o dal Circolo polare russo. Pur essendoci pianure, il raffreddamento notturno in queste città viene interrotto dal riscaldamento diurno. In queste zone, le inversioni termiche non generano il cosiddetto cuscinetto d’aria fredda che si forma in Pianura Padana.
Proiezioni meteo per l’inverno 2024-2025
Le proiezioni stagionali indicano una stagione invernale con precipitazioni superiori alla media nel Nord Italia, e anche al centro, sud e Sicilia. Questo potrebbe essere positivo, a patto che le precipitazioni siano accompagnate da temperature che permettano le nevicate a bassa quota sia sui rilievi alpini che nelle regioni appenniniche, dove la neve è stata scarsa negli ultimi anni. La neve è parte integrante della climatologia appenninica, non solo di quella alpina e prealpina. In pianura, al Nord Italia, la neve è un fenomeno occasionale, ma in media, durante la stagione invernale, si verificano una decina di nevicate. Tuttavia, la media può variare: ci sono anni poveri di neve e altri con numerose giornate nevose.
Impatto dell’aria fredda sulla stagione invernale
Le previsioni stagionali suggeriscono un maggiore impatto dell’aria fredda rispetto agli anni precedenti, a causa del rapido raffreddamento di una vasta area in Siberia, dove si sta formando una copertura nevosa eccezionale, fenomeno che non accadeva da almeno dieci anni. Già lo scorso inverno, con una significativa copertura nevosa, l’aria fredda è penetrata ad ovest della barriera dei Monti Urali, causando un’ondata di gelo eccezionale nella regione di Mosca. Le temperature in quella zona sono scese fino a -30 °C, un valore che non si registrava da decenni.
Global Warming e meteo estremo
Nell’era del Global Warming, o riscaldamento globale, si potrebbe pensare che il freddo intenso non si verifichi più alle nostre latitudini, ma non è così. Il riscaldamento globale aumenta la temperatura media e la frequenza di eventi meteo estremi, tendenzialmente verso il caldo, ma intensificando anche alcuni episodi di freddo. Tuttavia, se il riscaldamento globale intensifica il freddo, perché non si verificano più eventi di gelo intenso come nel 1985 o nel 1956?
Analisi delle ondate di gelo passate
Probabilmente si tratta di coincidenze e della presenza di strutture bariche gigantesche che hanno evitato il fenomeno, non favorendo il travaso di aria gelida dalla Siberia verso l’Europa. Nulla di più. Il riscaldamento globale è sicuramente un fattore, ma allo stesso tempo non impedirebbe la formazione di condizioni ideali per il travaso di masse d’aria gelida come quelle del 1985 e del 1956, quando si verificarono in Italia ondate di gelo eccezionali e nevicate storiche. Nel 1985, il fenomeno durò meno rispetto al 1956, che si protrasse quasi per un mese, mentre nel 1985 fu più breve, di circa due settimane. Una durata simile a quella del 2012, ma molto più intensa.
Possibili scenari meteo per l’inverno 2024-2025
E dunque, avremo ondate di gelo nell’inverno 2024-2025? Non ci sono risposte certe. Possiamo solo ipotizzare le possibilità, individuando quelle strutture che potrebbero creare le condizioni climatiche ideali. Possiamo dire che con La Niña c’è una maggiore possibilità, così come con un vortice polare debole, e con un mix di altri indici climatici che quest’anno sembrano più favorevoli nelle proiezioni.
Previste nevicate in Pianura Padana, Roma e Firenze
Tutto ciò potrebbe favorire una stagione ideale per alcune nevicate anche in Pianura Padana, dove è più normale vedere la neve rispetto a Roma e Firenze, città dove però potrebbe tornare nella stagione in arrivo.
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