Il meteo invernale: cosa ci riserva il futuro?
Il meteo invernale non ha ancora mostrato il suo volto più freddo. Infatti, ci aspettiamo che il picco del gelo arrivi proprio nel mese di gennaio. Nonostante ciò, il mese di dicembre si apre con un meteo curioso, caratterizzato da nevicate a bassa quota nel Meridione e da un meteo decisamente freddo nel Settentrione.
Le previsioni stagionali attuali, basate su modelli meteorologici avanzati, indicano che il nostro Paese potrebbe dover affrontare condizioni meteorologiche molto severe. Questo scenario è il risultato di una complessa interazione tra fattori teleconnettivi europei e non solo, come l’attività del Vortice Polare, e le dinamiche dell’Alta Azzorriana.
Ondate di freddo polare: cosa ci aspetta?
Uno degli aspetti più rilevanti per il prossimo gennaio riguarda la possibilità di un indebolimento del Vortice Polare. Questa condizione meteorologica potrebbe favorire l’arrivo di ondate di aria artica sulle regioni europee, con conseguenze significative anche per l’Italia.
Le Alpi e le Prealpi, se le ondate fredde avessero la giusta traiettoria, potrebbero vedere accumuli di neve superiori alla media stagionale, con un conseguente aumento del rischio di valanghe. Anche la Pianura Padana potrebbe essere interessata da eventi nevosi eccezionali, causando interruzioni nei trasporti e difficoltà nella gestione delle infrastrutture urbane.
Contrasti meteorologici al Centro-Sud
Nel Centro e Sud Italia, lo scenario potrebbe essere dominato da improvvisi cambiamenti meteorologici. L’afflusso di aria fredda dall’Europa settentrionale potrebbe incontrarsi con correnti umide e calde provenienti dal Mar Mediterraneo. Questa combinazione potrebbe generare perturbazioni particolarmente violente, con forti piogge, temporali e nubifragi.
Temperature rigide: una possibilità?
Un altro elemento significativo dell’inverno 2024-2025 potrebbe essere la persistenza di temperature basse, specialmente nelle aree interne. Le regioni appenniniche e la Pianura Padana potrebbero sperimentare periodi prolungati di gelo, con valori termici che scendono stabilmente sotto lo zero. Durante le notti più fredde, il termometro potrebbe registrare temperature inferiori a -10°C, un po’ come succedeva una volta.
Venti intensi lungo la costa adriatica
Le regioni affacciate sul Mar Adriatico potrebbero essere soggette a venti di forte intensità, come la Bora e la Tramontana. Questi venti, che spesso accompagnano le incursioni di aria artica, potrebbero raggiungere velocità superiori ai 100 km/h. Oltre a rendere più difficile la navigazione marittima, tali raffiche potrebbero causare danni a tetti, infrastrutture portuali e alberi, aumentando il rischio di interruzioni nella viabilità. Di fronte a questo scenario, sarà importante capire se effettivamente sarà un’invernata degna di tale nome, a differenza degli ultimi anni.
L’articolo Il peggior tempo invernale? Arriverà a gennaio proviene da DIRETTA METEO.