Un inverno astronomico dinamico e diverso dagli anni passati
L’inverno astronomico è appena iniziato e si preannuncia decisamente diverso rispetto agli anni passati. La ragione principale risiede in una notevole dinamicità meteo, che potrebbe precludere la presenza di lunghi e invadenti periodi di alta pressione. Questa dinamicità meteo è già in atto da diverse settimane e continuerà a caratterizzare il mese di dicembre, come dimostrano le simulazioni dei principali centri di calcolo.
Due perturbazioni significative in arrivo
La prima decade di dicembre sarà segnata dal passaggio di almeno due perturbazioni di rilievo. La prima è prevista tra il 4 e il 5 dicembre, con il Centro-Sud Italia come principale bersaglio, mentre la seconda interesserà gran parte della penisola nel giorno dell’Immacolata e nelle 48 ore successive. Quest’ultima si preannuncia come un’ondata di freddo di origine artica, che potrebbe favorire il ritorno di nevicate a bassa quota nel Nord Italia. Tuttavia, questa previsione è ancora incerta e sarà necessario attendere ulteriori aggiornamenti meteo nei prossimi giorni.
Il ruolo dell’alta pressione delle Azzorre
Tutte queste perturbazioni, provenienti dal Nord Atlantico e dal Nord Europa, sono guidate da un preciso direttore d’orchestra: l’alta pressione delle Azzorre, attualmente molto attiva in pieno Atlantico, a ridosso dell’Islanda e della Gran Bretagna. Questo anticiclone è in grado di supportare numerose ondate di maltempo polari, indirizzandole verso l’Europa.
Una serie di perturbazioni in arrivo
Questo scenario meteo implica che le ondate di maltempo potrebbero susseguirsi una dopo l’altra, impedendo l’insediamento di lunghi periodi di alta pressione e stabilità. Anzi, questa lunga serie di perturbazioni potrebbe culminare con la prima vera ondata di gelo della stagione, proveniente dalla Scandinavia.
Il modello americano GFS prevede aria gelida
Secondo i principali centri di calcolo, e in particolare il modello americano GFS, si prevede un’ulteriore espansione dell’alta pressione delle Azzorre verso il Mar del Nord e il Mar di Norvegia. Questo fenomeno favorirebbe il distacco di nuclei gelidi scandinavi e russi, che si muoverebbero in moto retrogrado verso l’Italia. Questi flussi, molto freddi e a tratti gelidi, potrebbero attraversare i Balcani per poi riversarsi nel Mediterraneo tra il 10 e il 15 dicembre.
La prima ondata di gelo potrebbe arrivare a metà mese
Entro metà mese, l’Italia potrebbe diventare teatro della prima ondata di gelo, con nevicate fino a quote bassissime o addirittura in pianura su molte regioni. Nei prossimi giorni approfondiremo ulteriormente questa dinamica con aggiornamenti meteo più chiari e affidabili.
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