La Niña e le sue implicazioni sul meteo invernale
La Niña, un fenomeno meteorologico che comporta un raffreddamento delle acque superficiali dell’Oceano Pacifico centrale e orientale, potrebbe avere un impatto significativo sul meteo globale, compreso quello europeo e italiano. Questo evento, che si verifica periodicamente e può durare da alcuni mesi a due anni, ha già iniziato a influenzare il meteo mondiale, nonostante sia stato classificato come debole quest’anno, con anomalie termiche comprese tra -0,9°C e -0,5°C.
Effetti della Niña sul meteo globale
Negli Stati Uniti meridionali, la Niña potrebbe portare inverni più secchi, mentre in Asia e in alcune aree dell’Europa le perturbazioni atmosferiche potrebbero intensificarsi. In Italia, gli effetti della Niña saranno meno evidenti rispetto ad altre aree del pianeta. Tuttavia, potrebbero verificarsi episodi di freddo intenso alternati a periodi di Alta Pressione, con precipitazioni superiori alla media, specialmente nelle regioni centrali e settentrionali.
Implicazioni della Niña sul meteo invernale italiano
L’inverno 2025 è caratterizzato da una forte variabilità termica. Durante i periodi influenzati da una NAO (Oscillazione Nord-Atlantica) negativa, le temperature tenderanno a scendere, con un aumento delle possibilità di nevicate, soprattutto nelle Alpi e nelle aree appenniniche. Le nevicate più consistenti si concentreranno a quote medie, tra 1.200 e 1.500 metri, mentre in pianura il fenomeno sarà più raro.
Il ruolo del Vortice Polare e dell’ICTZ
Il Vortice Polare, un sistema di Bassa Pressione situato sopra l’Artico, avrà un’influenza cruciale sull’andamento invernale. Quando il Vortice Polare è debole, permette alle masse d’aria fredda di scendere verso le latitudini più basse, favorendo ondate di gelo. Al contrario, un Vortice Polare compatto limita il freddo alle regioni artiche, rendendo il meteo italiano più mite.
Parallelamente, l’ICTZ (Zona di Convergenza Intertropicale) continua a influenzare il meteo mediterraneo. Negli ultimi mesi, risalite dell’ICTZ verso nord hanno determinato anomalie atmosferiche come piogge intense in aree solitamente aride e temperature sopra la media in Europa. Per l’Italia, ciò potrebbe significare un’alternanza tra temporali violenti e periodi di relativa stabilità.
Prospettive future
Secondo le ultime analisi, La Niña potrebbe protrarsi fino ai primi mesi del 2025, condizionando persino il meteo primaverile. Sebbene l’intensità del fenomeno stia gradualmente diminuendo, non si escludono variazioni improvvise che potrebbero modificare gli scenari attualmente previsti.
Alla luce di quanto detto, l’Inverno sarà segnato da contrasti: periodi di Alta Pressione si alterneranno a fasi perturbate, con freddo e precipitazioni sopra la media. A Febbraio tireremo le somme per sapere se le tendenze meteo fossero giuste.
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