Un inverno mite, secco, anonimo: colpa di un meteo davvero anomalo. Le onde fredde son sempre state relegate ad alte latitudini e han coinvolto solo in maniera estremamente marginale la Lombardia.
Il primo passo verso un cambiamento
Purtroppo, noi del Nord Italia ci siamo accorti ben poco della maggiore variabilità. Il motivo? La barriera alpina fa da scudo al freddo che viene da nord, e che sta favorendo una condizione siccitosa, che comincia a essere preoccupante. Ma qualche segnale c’è: alcuni giorni fa ci son stati temporali sul bordo orientale della regione, che per altro hanno dato le prime grandinate di stagione in Emilia Romagna e al Nord-Est.
Insomma, dopo due mesi tranquilli (e spesso noiosi) di mite inverno, il clima in Europa e nel Nord Atlantico cambia radicalmente, ma lo farà specialmente in marzo. Come possiamo affermare questo fatto? Semplice: badiamo alla statistica.
Colpi di coda invernali?
Quando i contrasti termici favoriranno anche nell’Italia Nord Occidentale l’ingresso, e quindi gli effetti, dell’aria fredda, ci sarà l’occasione del ribaltone. Anche qui il meteo diventerà improvvisamente avverso, con intervalli di bel tempo. Il rischio è avere quello di avere colpi di coda invernali con neve a quote bassissime. Non è un’ipotesi così remota, va verificata step by step.
Farà freddo?
Ma sul freddo estremo le opinioni sono contrastanti, lo Strat Warming europeo potrebbe essere inefficace a siglare lo stop della forza del Vortice Polare. Esso avrebbe una conseguenza rilevantissima: posticipare sempre più avanti, l’avvio di un meteo oceanico, per altro ancora freddo in Europa, con il rischio di rovinare la primavera e danneggiare i raccolti e le piante.
Eh si, le gelate tardive stanno diventando e diventeranno sempre più dannose. I tepori precoci svegliano la vegetazione e farlo troppo presto può risultare assai rischioso. Non ci resta che attendere le novità prospettate dai centri meteo, che distribuiscono i modelli matematici a breve termine, per avere informazioni più attendibili.
La conclusione
Per ora, non ci sono segnali di squilibrio in atmosfera per l’aumento termico di 50°C che si espande, come se fosse una bolla d’aria calda, circolando nell’Emisfero nord, con picco massimo in Europa. Ed il meteo di conseguenza sarà ancora incerto, o meglio, a rischio inverno tardivo. Rimanete aggiornati su questo punto. In fondo, per la legge del contrappasso, brutto inverno uguale ottima primavera?