Marzo pazzerello: il detto viene confermato, grazie a un meteo ricco di sorprese in Lombardia. I lettori più attenti ricorderanno che l’abbiamo ripetuto ultimamente e nelle scorse settimane. Effettivamente c’era il rischio che le condizioni del tempo potessero subire modifiche pesanti, diciamo veri e propri ribaltoni. E così è stato. Ma per ora la nostra regione continua a guardare.
Alta pressione bye-bye
No, non si scherza più. L’Alta Pressione sta cedendo. Si sta spostando e non ha più la forza né l’intenzione di andare in pressing sul Mediterraneo. Ed ecco che il gelo, quello vero, è riuscito a fiondarsi sulle nostre regioni ricordandoci che marzo più essere più invernale di gennaio e febbraio.
Attenzione però, siamo in un mese di contrasti termici. Perché si può passare, rapidamente, dal gelo al caldo. Ed è quello che potrebbe accadere a stretto giro. Nell’arco di una settimana si potrebbe passare dal gelo intenso alla mitezza delle correnti da sud.
Che sbalzi!
Farà ben più caldo di ora, ma di questo meteo secco e asciutto la Lombardia non se ne fa nulla. La mitezza sarà sostenuta da una profonda depressione afro-mediterranea, capace di inviare venti meridionali verso l’Italia. Un mix esplosivo, capace di scatenare contrasti termici violenti, conseguentemente fenomeni altrettanto violenti.
Sì, c’è il rischio che marzo possa farci recuperare tutto quel che abbiamo perso durante l’Inverno. Prima il gelo, poi la neve, poi le piogge, poi le grandinate. Insomma, primavera ricchissima di sorprese!
E oltre?
No, non possiamo dirlo. Non vogliamo spingerci oltre, anche se un’idea su aprile l’abbiamo già presentata e le ipotesi in campo non lasciano presagire nulla di buono. Guai a sottovalutare la primavera del nuovo millennio, le stagioni di transizione stanno peggiorando anno dopo anno. E se in questo 2022 ci fossero piogge esagerate?
Premettiamo il fatto che le piogge SERVONO e le BENEDICIAMO, ma attenzione a non passare da un estremo all’altro. Il gap idrico è da recuperare, ma non a suon di fenomeni meteo violenti, ma di piogge lente e costanti. Un’utopia forse?