Nell’estrema complessità del clima lombardo, con monti, colline, laghi, medie e alte pianure, e poi la bassa pianura, tutti assieme contribuiscono a determinare un clima variegato. E così, stamattina le temperature di molti gradi sotto lo zero si sono registrate nelle vallate alpine ieri c’è stata la nevicata. Regina del gelo è stata Livigno, ma non è una novità, che ha misurato un valore attorno a -15 °C. Temperatura persino inferiore rispetto a quelle misurate dai più elevati rilievi lombardi.
Ma il freddo notturno si è sentito in tutta la pianura, dove alcune località hanno raggiunto quota 0 °C circa. Niente di eclatante, però. La lieve gelata notturna è stata più diffusa rispetto a quelle del fine settimana e di lunedì mattina, ed è avvenuta dopo la pioggia battente causata dalla perturbazione che ha interessato la regione.
Or ora avremo un periodo di calma che in Lombardia potrebbe protrarsi più a lungo rispetto ad altre regioni dell’Italia, in quanto la perturbazione in transito venerdì, non interesserà la nostra regione, e una volta passata richiamerà aria fredda dai Balcani. Ed ecco che quindi la temperatura tenderà ulteriormente a scendere a partire da domenica sera e lunedì.
Nel frattempo, nelle ore notturne avremo la nebbia in molte località di pianura. Complice di questo fenomeno meteo l’inversione termica, la bassa radiazione solare e l’umidità del suolo ormai cresciuta per le piogge che si sono finalmente verificate.
In montagna, nelle località dove è caduta la neve, questa tenderà a persistere, in quanto durante la notte ci saranno le gelate, peraltro anche con basso tasso di umidità. E poi tra sabato sera e lunedì, come detto prima, arriverà altra aria fredda.
E sull’aria fredda vorremmo evidenziare che comincerà a costituirsi quello che è chiamato cuscinetto d’aria fredda padano. Ovverossia quello strato di aria fredda che si sedimenta verso bassi strati, e che si accentua con le inversioni termiche: il cuscinetto d’aria fredda, che difficilmente viene scalzato quando transitano deboli perturbazioni o magari intense, con scarsa ventilazione.
Tale cuscinetto determina il tipico clima rigido invernale tra dicembre e gennaio in pianura, oltre favorisce le dense nebbie, le foschie e purtroppo anche un incremento delle sostanze inquinanti.