Meteo curiosità: chi ama scattare fotografie al cielo e ai paesaggi avrà sicuramente notato una cosa. I colori dei cieli autunnali e invernali sono più blu, mentre quelli estivi più azzurri (spesso chiaro).
Fermo restando che l’atmosfera può “sporcarsi” di velature e polveri sahariane, a parità di condizioni meteo (ad es. favonio), bisogna andare ad analizzare alcuni studi che vennero effettuati da John Strutt Rayleigh e al cosiddetto processo di Scattering.
Lo studio può essere applicato alla propagazione della luce nell’atmosfera e consiste nel fatto che il fascio di radiazione solare proiettato sulla Terra viene disperso in atmosfera. La reazione con molecole di azoto e ossigeno conduce alla suddivisione dello spettro della luce bianca in vari colori.
La diffusione è imprescindibile dall’inverso della lunghezza d’onda, ciò determina una maggiore diffusione della luce blu rispetto a quella rossa. Nella nostra atmosfera dominano i “fotoni blu” e vengono diffusi quando l’onda la attraversa. Il blu viene da tutte le regioni del cielo, mentre le altre particelle derivano più direttamente dal sole. Il nostro occhio è più sensibile alla ricezione del blu, rispetto ad esempio al viola (la cui lunghezza d’onda è maggiore).
Fin qui il discorso vale per ogni stagione, ma, nella fattispecie dei cieli invernali, un ruolo fondamentale nella nostra percezione del blu è svolto anche dall’altezza del sole nel cielo e al contenuto di umidità nell’aria.
L’inverno è -di fatto- la stagione col minor contenuto di vapore acqueo (umidità ASSOLUTA) e con il sole mediamente più basso: ecco che le foto invernali denotano un cielo più terso e di un blu più scuro, anche se non c’è una nuvola in cielo!
In quest’ultimo caso va detto che il riscaldamento globale sta provocando l’aumento delle temperature medie e una diminuzione delle quantità di vapore acqueo contenute in atmosfera.