L’isola di calore urbana è un noto fenomeno meteo nel quale è presente una maggiore temperatura nelle zone interne e perimetriche di una città, sia di giorno, sia di notte.
Per quale motivo le megalopoli sono più calde, specialmente nel loro centro e durante le ore notturne?
Le cause sono principalmente quattro:
- le proprietà termiche dei materiali con cui è costruito l’ambiente urbano;
- le pavimentazioni impermeabili, unite alla mancanza di vegetazione;
- la “geometria” delle città, che impedisce il ricircolo dell’aria e anzi la intrappola;
- il calore generato dalle attività umane
I materiali con cui sono costruite le città risultano il primo indicatore dell’eccesso di calore: l’asfalto di colore nero è una superficie estremamente poco riflettente nei confronti dalla radiazione solare (in termini tecnici si dice che ha un’albedo bassa. Inoltre, asfalti, bitumi e cementi posseggono un’alta capacità termica: possono cioè immagazzinare molto calore e rilasciarlo lentamente di sera e di notte.
Questa circostanza, unita all’effetto della geometria cittadina crea una vera e propria trappola nei confronti del calore assorbito: i centri storici, senza verde e con tantissimi palazzi, non riescono a dissipare il calore assorbito durante il giorno.
Durante la notte il calore assorbito nelle ore precedenti viene perduto verso lo spazio nella forma di radiazione ad onda lunga o infrarossa. Pure in questo caso i raggi termici possono essere riflessi e assorbiti di nuovo in quello che è stato definito il “canyon urbano”. Paradossalmente, è proprio questo il fattore scatenante dell’isola di calore.
Quando viene enfatizzata? Nelle fasi meteo stabili estive (con le nottate bollenti) e invernali, poiché ivi non riesce ad arrivare la nebbia e pertanto le massime risultano assai superiori rispetto alle campagne (si vede poco nei valori minimi in questo caso).
In Lombardia le isole di calore più forti sono senza dubbio Milano (e in parte l’hinterland), ma anche la Brianza e buona parte dei capoluoghi di provincia: tra di essi, solo Como e Lecco (mitigate dal lago), Lodi e Sondrio non hanno praticamente alcuna influenza, in quanto centri piccoli o in zone con mitigazione naturale.