In campo meteo, una notte tropicale evoca caldo intenso, opprimente e soffocante. In ambito climatologico ed epidemiologico (effetti delle temperature sulla salute), questo termine ha un significato ben preciso: è un indicatore climatico che identifica il numero di notti nell’anno con temperatura minima maggiore di 20°C.
È un valore internazionale definito dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO): serve a indicare quanto una nottata possa essere opprimente (a prescindere dal tasso di umidità) ed è utile per monitorare i cambiamenti climatici in atto. Infatti, negli ultimi decenni, stiamo assistendo a un numero sempre più crescente di queste notti, a sottolineare il processo del riscaldamento climatico che interessa anche il nostro paese. La Lombardia “soffre” parecchio di tale cambiamento, in quanto le nottate tropicali non sono più prerogativa dei grossi centri urbani, ma talvolta anche delle zone di aperta campagna.
I lettori ricorderanno le lunghe fasi meteo di alta pressione nelle ultime roventi estati: a titolo informativo, citiamo alcuni periodi ricchi di nottate bollenti, anche in aperta campagna.
Estate 2003, luglio 2006, agosto 2009, agosto 2011, estate 2012, luglio e agosto 2015, estate 2017, giugno e luglio 2019. Per fortuna, le ultime due estati sono risultate più clementi ma…solo in raffronto alle ultime! Anch’esse, per un motivo o per l’altro, hanno sperimentato nottate assai calde, per fortuna contenute e diradate nel tempo.