La supercella è uno dei fenomeni meteo più violenti: è un temporale caratterizzato al suo interno dalla presenza di un mesociclone, ossia una bassa pressione in rotazione attorno ad un minimo barico. Nella classificazione dei temporali, sono di gran lunga i meno frequenti, ma anche quelli più potenti e potenzialmente pericolosi in termine di potenza sprigionata e danni potenziali.
L’attuale modello concettuale di una supercella è stato descritto nel Thunderstorm Evolution e Mesocyclone Structure, di Leslie R. Limone e Charles A. Doswell III.
Forti correnti ascensionali sollevano l’aria verso l’alto, facendola avvitare violentemente attorno ad un asse verticale (il mesociclone). Affinché si sviluppi una struttura del genere è spesso necessario che coesistano tre fattori, non comunissimi in Italia:
1) Venti umidi e miti negli strati atmosferici più vicini al suolo;
2) Una rotazione in senso orario ed una certa modulazione dell’intensità del vento, a mano a
mano che si sale di quota (gradiente anemometrico);
3) Inizialmente è preferibile che sia presente anche una inversione termica alle quote atmosferiche
medie, ossia che tra i 2 ed i 4 km (circa) di quota la temperatura tenda a salire con la quota, invece
che scendere.
Quest’ultima caratteristica è la più difficile e affascinante, poiché crea una sorta di “coperchio” allo sviluppo in verticale della bassa pressione, che poi “salta” all’arrivo di aria più fredda in quota e quindi di aria più instabile per propria natura. Di conseguenza, è un fenomeno meteo che esplode, difficilmente prevedibile, se non con l’ausilio dei radar. Essi la vedono come una piccola area a forma di gancio (hook echo) sul lato sud-ovest del cumulonembo; questa forma è data dalla rotazione impressa dal mesociclone alle precipitazioni (pioggia e grandine, anche di grosse dimensioni) durante la loro discesa dalla cima della nube.
E IN LOMBARDIA?
Le supercelle non sono frequenti, ma nemmeno rarissime: la stagione principale è quella estiva, ma in genere si possono formare anche tra aprile, maggio e settembre. Nei primi due casi, all’arrivo di aria molto fredda (tipica della seconda parte della primavera), nel secondo caso se c’è tanta aria caldo-umida nei bassi strati (vedasi questo particolare settembre 2021).