I cambiamenti meteo climatici in Lombardia si stanno percependo forse più che altrove in Italia, e tra le aree geografiche che hanno subito condizioni meteo molto diverse rispetto al passato, ci sono le Alpi dove nevica con minor regolarità rispetto al passato. Poi c’è la novità del clima della pianura della stagione estiva, dove si vivono ormai sempre più lunghissimi periodi di caldo asfissiante.
Al caldo asfissiante sono associati anche fenomeni temporaleschi estremi, con grandinate che si sono mostrate varie volte con caratteristiche devastanti. Come poi non citare i super nubifragi estivi, spesso accompagnati da vere tempeste elettriche.
Il clima in Lombardia è cambiato parecchio, in pianura non si vedono più le nevicate con regolarità da circa un decennio.
Questo fenomeno si era visto anche in passato, con varie annate dove improvvisamente la neve era scarsa, quasi occasionale, ma difficilmente si trovano periodi così lunghi senza nevicate. Stavolta abbiamo raggiunto il limite dell’eccesso, con nevicate irrisorie, tipiche più che altro di località dal clima più mite del nostro.
La scarsa, o meglio, irrisoria nevosità non è causata dalla sola drastica riduzione di ondate di freddo dalla Siberia, ma dalla quasi totale assenza di precipitazioni durante amplissimi periodi della stagione invernale.
Il clima è cambiato così tanto che la percezione di meteo freddo di oggi, non lo era circa trent’anni fa, quando la medesima temperatura era del tutto normale. Questo sovraccarica la stagione estiva, che di fatto è ormai divenuta insostenibile se non con l’ausilio di un climatizzatore.
È questa novità climatica ora dovrà fare i conti col fatto che abbiamo un aumento del costo dell’energia elettrica, e quindi per avere condizioni di comfort negli ambienti con l’ausilio di climatizzatori.
Su questo ci viene da domandarci se chi si occupa di pianificazione energetica, abbia tenuto conto che il green della falsa energia elettrica pulita per ridurre l’inquinamento, sia la giusta soluzione così come è concepito, considerando il generale costo in aumento delle bollette.
Buona parte dell’energia elettrica viene prodotta da combustibili fossili che vanno poi a formare i gas serra, che sono causa dei cambiamenti del clima. Insomma, concordando che soprattutto in Lombardia sia necessario annientare le emissioni di gas di qualsiasi natura per il benessere dei cittadini, specie quelli che vivono in pianura, però l’energia elettrica in qualche modo andrebbe prodotta, e la soluzione più pulita è ahimè, quella nucleare.
Il clima è cambiato, come è anche cambiato il tipo di sostanze inquinanti della Valle Padana. Perché se un tempo c’era un eccesso di fumo prodotto dalla combustione del carbone, oggi ci sono i gas prodotti dagli impianti di riscaldamento, ma soprattutto dalle auto con una popolazione che cresce a dismisura rispetto al resto d’Italia.
Siamo in tremendo ritardo nel rinnovare le risorse da sfruttare per produrre energia. Siamo ben oltre quella sorta di fotofinish. Avrete di certo letto che cosa potrebbe succedere nel corso dei prossimi decenni, di stagioni estive terribili dalle nostre parti, con temperature massime costantemente tra 35°C e 40°C, e forse anche e sempre con un alto tasso di umidità. Ma c’è anche il rischio delle ondate di calore, e queste potrebbero dare anche oltre i 40°C, e lo dimostrano gli eventi meteo di Parigi con i 43°C, di Londra con i circa 40°C, gli oltre 40°C nelle pianure tedesche. E la Valle Padana ha un clima che meglio si presta ad estremi termici di calore.
Il cambiamento climatico potrebbe determinare anche l’assenza di neve in molte località sciistiche delle nostre Alpi, oltre che la fusione ulteriore di nostri ghiacciai.
Il clima lombardo è continentale, e questo accentua l’entità dei cambiamenti del clima. Tuttavia, niente è perduto, alcuni studi sostengono che con l’aumento della temperatura ci sarà il blocco della Corrente del Golfo, questo andrebbe a causare un irrigidimento del clima dell’Europa settentrionale, con conseguenze meteo tutte da scrivere, perché ad oggi basate solo su ipotesi derivanti dai supercalcolatori meteo climatici, i quali abbiamo visto hanno comunque margini di errore a volte anche considerevoli.