Il favonio è un tipico vento della regione alpina, spesso presente anche lungo le pianure, che si origina con le fasi meteo fredde invernali o a inizio primavera.
È secco e tiepido e scende da una catena montuosa: è contraddistinto da raffiche burrascose ed irregolari, spesso improvvise.
Le condizioni per un avere un episodio di föhn sono avere un flusso d’aria teso e perpendicolare ad un ostacolo orografico sufficientemente elevato. Esso può condizionare il clima di intere porzioni di territorio, se l’orografia di quest’ultimo è posta sempre sottovento al flusso portante delle correnti. Dando uno sguardo altrove, basti pensare a contrafforti montuosi quali l’Himalaya, le Ande in sud America oppure le Montagne Rocciose nel nord America: a fianco a esse ci sono sempre i deserti, qualora la sua influenza risulti costante.
La sua comparsa è facilmente individuabile dalla differenza di pressione atmosferica, o gradiente barico, che va ad instaurarsi tra il versante nord delle Alpi e il versante sud, oppure lungo i due versanti dell’Appennino. Altri parametri fondamentali sono di seguito elencati:
- miglioramento della visibilità e prime raffiche burrascose (chi non ha notato le Alpi da lontanissimo nelle burrasche?)
- repentino aumento termico in autunno-inverno e drastico calo dell’umidità
- nubi in dissolvimento a parte quelle di tipo orografico lenticolari (nubi a pesce)
- nuvolosità compatta lungo i settori di confine.
Nella nostra regione questo fenomeno meteo è diffuso durante la primavera e l’inverno, ma si può originare anche in autunno, allorquando anticipa il cambio di stagione. In rari casi ci può essere anche in estate, ma solo se la massa d’aria in arrivo è molto fredda (groenlandese), che così crea una discrepanza di pressione tra zone sotto e sopra vento.