La tendenza meteo per la Lombardia, al di là del moderato, forse modesto peggioramento che ci accompagnerà durante le festività natalizie, appare fortemente influenzato da un cuneo di alta pressione di matrice nordafricana.
Ed ecco che tutto questo andrà a spezzare l’eventuale possibile normalità climatica che avremmo potuto avere probabilmente per un breve periodo; infatti, soprattutto in quota ci sarà un nuovo aumento della temperatura, ed ecco che soprattutto le località sciistiche sotto i 1500 metri si troveranno in pieno disgelo, peraltro preceduta da nevicate che forse saranno effimere.
Tuttavia, questa anomalia ha una complessità che ci illustra la gravità di quanto sta succedendo a livello emisferico, dove in alcune aree sono in atto ondate di gelo anche record. Possiamo citare le nevicate che si stanno verificando nell’India settentrionale, anche a quote molto insolite, oppure il caldo estremo, record che interessato alcune aree della costa occidentale della Groenlandia centrale, dove sono stati toccati 8 °C in una località dove il sole è sorto qualche mese fa.
Ma sempre negli Stati Uniti d’America delle pianure centrali e meridionali si stanno vivendo ondate di calore accompagnate da temporali terrificanti, con tornado distruttivi, persino mai visti neppure durante la stagione primaverile, che sarebbe quella tipica dei tornado.
Ebbene, ci sono le previsioni meteo che danno allerta rossa in California e tutti paesi della costa occidentale degli Stati Uniti d’America, dove si sta per abbattere un’ondata di freddo con tempeste di neve di violenza estrema. Le montagne della California riceveranno anche oltre 3 metri di neve.
L’altro ieri, in Egitto sono state chiuse le scuole a causa di condizioni meteo avverse, la città di Alessandria è stata imbiancata da una forte grandinata.
La Lombardia durante la stagione invernale è protetta dagli estremi meteo dalle Alpi e al sud un po’ meno dall’Appennino. Specie in pianura si vive di inversioni termiche, oltre che una quasi totale assenza di vento, e di un freddo che in alcuni periodi è autoprodotto.
Ma la Lombardia è anche molto vulnerabile, questo non con immediatezza, e patisce delle anomalie climatiche che la circondano quasi improvvisamente, divenendo persistenti. Perciò, la massa d’aria calda soprattutto in quota che raggiungerà nel dopo Natale anche i cieli lombardi, si farà sentire. È come se non si farà sentire. Sicuramente soprattutto in pianura ci saranno di nuovo condizioni favorevoli alla formazione di foschie dense e nebbie, ma la temperatura sarà diffusamente superiore alla media.
Ebbene, tutto questo caldo alimenta sensibilmente il rischio di ondate di freddo, anzi ormai di gelo soprattutto nel mese di gennaio. C’è un’anomalia complessiva a livello emisferico esagerata, una sorta di bomba ad orologeria pronta a dare estremi meteo ora di caldo, poi di freddo.
Ma anche tempeste come erano state precedentemente previste dai modelli matematici e poi smentite. Ma le tempeste reali ci saranno, le abbiamo citate prima, come ci sono in molte altre aree del nostro emisfero. Ad esempio, in Siberia e Scandinavia ci sono temperature rigidissime come non succedeva in dicembre da oltre cento anni.
Questo dimostra l’estremizzazione climatica. E gli studi da parte di numerose università che hanno prodotto delle pubblicazioni evidenziano che il caldo prolungato e intenso produce eventi meteo molto rigidi, che in alcuni periodi del passato si sono estesi per secoli.
Per dirla in breve, tutta questa catena di anomalie climatiche che stiamo vivendo negli ultimi due decenni, potrebbe avere un epilogo diverso rispetto a quello prospettato finora, avvalorando la tesi del riscaldamento globale. C’è da tener conto che essendo la temperatura europea aumentata ben oltre la media di quanto è successo altrove, essa possa improvvisamente crollare perché derivante anche da fluttuazioni climatiche. Inoltre, il riscaldamento globale andrà a modificare le correnti marine oceaniche, e queste su ampie aree potrebbero poi cambiare ancora il clima, ma stavolta verso il freddo e a dirlo sono sempre più numerose università che hanno prodotto amplissime pubblicazioni con dati e riferimenti ben precisi.
Insomma, le condizioni meteo un po’ pazze derivano da questo clima di certo non normale, e che difficilmente tornerà essere quello di un tempo.