La Conferenza delle Parti (COP) e il suo ruolo nel meteo globale
La Conferenza delle Parti (COP) è l’ente decisionale della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC). Questo incontro annuale vede la partecipazione di rappresentanti da quasi tutti i paesi del mondo, con l’obiettivo di negoziare e avanzare nella lotta contro il cambiamento climatico. La COP è un momento fondamentale per stabilire politiche globali, definire obiettivi di riduzione delle emissioni e implementare strategie per la transizione energetica, la giustizia climatica e l’adattamento ai cambiamenti del meteo già in atto.
La COP29 a Baku: un focus sui temi chiave
La recente COP29 si è svolta a Baku, la capitale dell’Azerbaigian. Questa conferenza ha posto l’accento su temi cruciali. Il dibattito ha riguardato la limitazione del riscaldamento globale, il finanziamento del meteo e il sostegno alle nazioni più vulnerabili agli effetti dei cambiamenti climatici.
Un bilancio misto per la COP29 a Baku
Uno dei risultati più rilevanti è stato il progresso verso l’operatività del Fondo per le perdite e i danni, che ha l’obiettivo di fornire supporto finanziario alle nazioni vulnerabili colpite da eventi meteorologici estremi. Questo fondo, istituito durante la COP27 in Egitto, è stato uno degli aspetti più discussi durante la COP29. Tuttavia, molti hanno sottolineato che le somme finora promesse, circa 700 milioni di dollari, sono insufficienti rispetto ai 400 miliardi di dollari necessari.
Nel campo della finanza climatica, la conferenza ha discusso piani per raccogliere più fondi per il meteo, ma ha rinviato a futuri incontri la definizione di un obiettivo di finanziamento globale più ambizioso. Nonostante gli sforzi, le risorse necessarie per sostenere la transizione energetica nelle nazioni in via di sviluppo sembrano ancora distanti dall’essere raggiunte.
Le decisioni chiave della COP29
Tra i principali impegni presi durante la COP29, c’è la promozione delle energie rinnovabili e il miglioramento dell’efficienza energetica. L’obiettivo è di triplicare la capacità globale di energia rinnovabile e raddoppiare la velocità di miglioramento dell’efficienza energetica entro il 2030. Questi impegni sono stati accompagnati dalla promozione di un uso più ampio delle energie transitorie, come il gas liquefatto, una soluzione meno dannosa rispetto ai combustibili fossili tradizionali.
Un altro aspetto importante della conferenza è stato il richiamo a una transizione lontana dai combustibili fossili, ma la formulazione degli accordi non è stata così forte come molti avrebbero desiderato. È stato dichiarato che i Paesi dovranno “transitare lontano dai combustibili fossili”, ma senza un impegno deciso verso una fase di dismissione totale. Questo compromesso ha sollevato critiche, soprattutto da parte di Paesi come Samoa, che hanno chiesto un’azione molto più rapida e incisiva per evitare un riscaldamento superiore a 1,5°C.
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