Mentre la Lombardia è interessata da condizioni meteo avverso, con nevicate diffuse su ampie aree anche di pianura, tra cui anche Milano città che ormai risulta parzialmente imbiancata anche nel cuore di quella che viene denominata isola di calore.
La perturbazione transiterà e lascerà una rigida temperatura. Le eventuali parziali schiarite raffredderanno il suolo innevato, e la temperatura in regione andrà calando, questo soprattutto nelle vallate in particolare della grande pianura. Si andrà consolidando una condizione atmosferica denominata cuscinetto d’aria fredda. Questo tenderà nei prossimi giorni ad essere comunque sottoposto al disturbo di correnti associate ad una nuova area di bassa pressione che però interesserà soprattutto il settore centro-orientale della regione. Non è da escludere che possa nevicare anche in quelle parti di pianura.
Ma l’evento meteo che riteniamo più rilevante è quello che si prospetta verso il fine settimana, quando la temperatura in quota tenderà a salire, ma per effetto dell’alta pressione, in pianura stazionerà l’aria fredda e si formeranno le nebbie.
Nebbie che porteranno il ghiaccio anche per varie ore del giorno, irrigidendo il clima. In montagna ci sarà il sole, peraltro con temperature che probabilmente temporaneamente saliranno in una prima fase oltre la soglia dei valori medi, per poi diminuire presumibilmente nel corso della prossima settimana, quando giungerà aria più fredda stavolta proveniente dalla Russia o quantomeno dalle aree polari attraverso l’Europa dell’est.
Ci sono previsioni a più lungo termine, quelle ottenute a con l’ausilio degli indici di comportamento del clima che pronunciano nel dopo Natale, se non magari dopo Capodanno, un deciso indebolimento del Vortice Polare, e forse l’arrivo di impulsi d’aria fredda provenienti in modo più massiccio della Russia verso l’Italia, in tal caso congelando il clima lombardo.
Si tratta di proiezioni a lunghissimo termine, le quali necessitano tutte di essere confermate. Eventualmente, suggeriamo la lettura un articolo che parla di freddo potenziale generato da un indebolimento previsto di un indice di comportamento del clima chiamato La Niña. Inoltre, vari scienziati stanno già analizzando la potenziale evoluzione del Vortice Polare. Di questo se ne occupano soprattutto gli anglosassoni e nord americani.
Insomma, in ambito scientifico, di coloro che si occupano di studi del clima del futuro e dell’influenza dei vari indici di comportamento, viene prospettato il rischio di un’ondata di gelo probabilmente già durante le festività natalizie. Ma il rischio non è una certezza.