Isola di calore
L’isola di calore è un particolare fenomeno meteo che avevamo trattato in questo articolo. È assai comune in Lombardia, soprattutto nella città metropolitana di Milano, nell’hinterland brianzolo e in tutte quelle località molto cementificate.
Il suo ruolo
Da un punto di vista termico, l’isola di calore ha la caratteristica di far aumentare parecchio le temperature della colonna d’aria. Asfalto e cemento assorbono e rilasciano molto calore. Di conseguenza, alterano non poco il clima locale.
Nelle fasi meteo estive le città diventano dei forni, molto calde di giorno e quasi opprimenti di notte, dato che il calore assorbito non si riesce a smaltire. Inoltre, entra in gioco pure l’umidità, ma tratteremo ciò nel periodo estivo.
In inverno
In inverno l’isola di calore ha un ruolo ben preciso, ovvero mitigare le zone prospicienti ai grandi centri urbani. Se da un lato può essere un pregio, poiché si risparmia sul riscaldamento, dall’altro è una cosa negativa per gli amanti della neve. Quest’ultima, infatti, viene profondamente modificata dall’asfalto e dai tetti delle case. Fonde prima, attacca molto meno e difficilmente regge sulle cime degli edifici, a meno che non venga un’ondata di gelo da annali.
La neve
Infatti, è noto che nel centro dei grandi capoluoghi di provincia nevica di meno rispetto alle campagne attorno. E mica poco.
Ci sono stati casi davvero curiosi (dicembre 2009 in primis) dove caddero fino a 30 cm in campagna e meno di una decina a Milano Duomo.
Ma non è solo il capoluogo Lombardo a fare da isola termica. Basti pensare a tutta la Brianza, rispetto magari alle zone del Lodigiano, molto meno urbanizzate.
In centro nevica di meno
Se è già vero che nevica meno rispetto a una volta, le zone molto cementificate hanno visto un vero tracollo delle nevicate. Negli ultimi vent’anni nevica circa il 30% in meno rispetto agli anni ‘70, ma nei grandi viali cittadini probabilmente la percentuale supera il 50%.
Ciò vuol dire che metà delle nevicate si sono perse rispetto a soli 60 anni fa, perlomeno nelle città. Una parte è contributo nefasto del riscaldamento globale, ma l’altra è un episodio locale, antropico. Ovviamente, stiamo parlando sempre a parità di condizioni meteo.