Il meteo autunnale italiano: un cambio di rotta imminente
L’autunno italiano è destinato a subire una svolta significativa. L’attuale ondata di calore globale, alimentata da un fenomeno di El Niño ormai estinto, sembra avere i giorni contati. È tempo di La Niña, pronta a esplodere. Ottobre 2024 si concluderà con temperature superiori alla media rispetto ai valori storici di riferimento, sia del periodo 1960-90 che di quello fino al 2010, caratterizzandosi per anomalie termiche particolarmente accentuate. Tuttavia, in un quadro di cambiamento meteo che non mostra segni di inversione della tendenza al riscaldamento globale, i primi segnali di freddo intenso e addirittura neve in pianura potrebbero presentarsi ben prima di quanto ci aspettassimo.
La Corrente del Golfo e il suo impatto sul meteo europeo
Uno degli argomenti più dibattuti tra gli esperti riguarda la Corrente del Golfo e la sua attenuazione, un fenomeno noto anche come decadimento dell’AMOC (Atlantic Meridional Overturning Circulation). Quest’ultimo è stato al centro di una recente conferenza sul meteo, dove numerosi studiosi hanno analizzato le implicazioni del progressivo indebolimento della corrente sull’Atlantico settentrionale, che appare in controtendenza, con un raffreddamento insolito rispetto alle zone circostanti.
Questo fenomeno ha già causato lo scorso inverno temperature estremamente basse in Scandinavia, dove si sono registrati record di freddo storico. Per l’Europa – e quindi anche per l’Italia – la Corrente del Golfo rappresenta un’importante barriera mitigatrice, poiché trasporta acque calde dal Golfo del Messico fino alle coste dell’Europa settentrionale. Senza questo flusso marino, le temperature invernali in tutto il Continente sarebbero ben più rigide, come dimostrato da zone alla stessa latitudine che, in mancanza della Corrente del Golfo, restano in gran parte ghiacciate per tutto l’inverno, come accade in Labrador o nelle aree siberiane, dove le temperature raggiungono spesso i -60 °C.
Le previsioni meteo per i prossimi mesi
Le proiezioni meteo elaborate dal Centro Europeo per le previsioni meteorologiche e climatiche evidenziano come l’attenuazione della Corrente del Golfo possa portare un raffreddamento diffuso nell’area scandinava e, indirettamente, nelle regioni dell’Europa centrale e dell’Italia. Per i prossimi mesi, infatti, l’influenza dell’alta pressione sulla Penisola iberica e sulle Isole Britanniche favorirebbe la discesa di aria gelida verso sud, impattando prima la Scandinavia, poi l’Europa centrale e, l’Italia.
Le previsioni per novembre e dicembre: atteso freddo intenso e neve in pianura
Le previsioni stagionali per novembre mostrano un raffreddamento sensibile su gran parte dell’Europa, anche se nelle fasi iniziali dell’autunno le temperature in Italia saranno influenzate da correnti meridionali, riscaldate da una bassa pressione stazionante sulla Penisola iberica. Questa situazione evolverà probabilmente a partire da metà novembre, con un graduale raffreddamento che potrebbe caratterizzare i primi giorni di dicembre come particolarmente freddi rispetto alla media degli ultimi 10-12 anni. Se questa tendenza venisse confermata, la neve potrebbe fare la sua comparsa persino in Pianura Padana, una zona in cui tali precipitazioni sono state piuttosto rare, se non assenti, negli ultimi inverni.
Le incertezze sulle precipitazioni
Nonostante le basse temperature previste, uno dei maggiori interrogativi riguarda le precipitazioni: i modelli matematici segnalano per le prossime settimane una possibile scarsità di eventi piovosi e nevosi, specialmente nelle regioni del Nord Italia. A causa dell’influenza di correnti settentrionali che tendono a essere bloccate dalla barriera naturale delle Alpi, l’area alpina potrebbe non vedere le nevicate autunnali e di inizio inverno meteorologico attese, o ricevere solo scarse precipitazioni rispetto alla media. Questo scenario di deficit autunnale potrebbe avere ripercussioni anche sulla stagione sciistica in queste aree. Se farà freddo, e nevicherà poco, sarà un grosso problema.
Le previsioni per il Centro-Sud e le Isole
Diversamente, le regioni tirreniche del Centro Italia e del Sud Italia, la Sardegna e la Sicilia, potrebbero trovarsi in una zona di confluenza tra due masse d’aria diverse, una più calda proveniente dal Mediterraneo e una più fredda dalle regioni settentrionali. Questa situazione potrebbe generare condizioni di instabilità atmosferica, con precipitazioni anche superiori alla media stagionale nelle regioni tirreniche centro-meridionali, sulle isole maggiori e in alcune aree adriatiche. In queste zone, oltre a un aumento della piovosità, si attendono temperature che potrebbero risultare sotto la media a causa dell’influenza delle masse d’aria fredda. Ed ecco che potrebbe cadere la neve in Appennino, come sarebbe normale in quel periodo dell’anno.
Le prospettive e l’incertezza delle previsioni a lungo termine
Va precisato che le proiezioni a lungo termine, come quelle fornite dal modello ECMF EPS del Centro europeo per le previsioni meteo, necessitano di conferme. I margini di errore sono inevitabili quando si cerca di anticipare le dinamiche atmosferiche su periodi prolungati. Tuttavia, se queste tendenze venissero confermate, il mese di novembre e l’inizio di dicembre potrebbero segnare un ritorno del freddo intenso secondo i nuovi parametri di rigidità, visto che il meteo è cambiato. E comunque, per la prima volta da diversi anni, potrebbe tornare la neve fino a basse quote in alcune zone del Nord Italia, ove ci sarà da aggiungere l’effetto cuscinetto freddo, tipica situazione di questa parte d’Italia, in specie se ci sarà, come previsto, anche alta pressione. Insomma, le previsioni sono ottimistiche come non si vedeva da molti anni, direi, dal 2011.
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