Il meteo e le sue sfide: l’alluvione di Bologna come caso di studio
Recentemente, Bologna è stata vittima di un’alluvione, un evento che purtroppo non è nuovo per l’Emilia-Romagna. Questo disastro meteo ha messo in evidenza una problematica molto più complessa rispetto alla semplice mancanza di manutenzione delle infrastrutture urbane.
È vero che la rimozione di ostacoli come foglie, detriti o animali dai sistemi di drenaggio è fondamentale, ma non può essere l’unica soluzione di fronte a fenomeni meteorologici sempre più estremi. Le cause di tali catastrofi non possono essere ricondotte solo a fattori immediati e visibili come tombini otturati o al lavoro delle nutrie. Piuttosto, si tratta di una combinazione di elementi che includono il cambiamento del meteo e decenni di cattiva gestione del territorio.
Il meteo e il ciclo idrologico: un legame inscindibile
L’aumento delle temperature globali ha accelerato il ciclo idrologico, intensificando i processi di evaporazione e condensazione. Questo comporta un incremento delle precipitazioni intense, spesso concentrate in brevi periodi di tempo, ben oltre le capacità di assorbimento del suolo e delle infrastrutture esistenti. L’aria più calda può trattenere una quantità maggiore di vapore acqueo, e quando le condizioni meteorologiche lo consentono, il rilascio di questo vapore si traduce in piogge torrenziali che i sistemi di drenaggio, spesso obsoleti, non riescono a gestire.
Il meteo estremo e l’Italia: una sfida in crescita
In Italia, così come in molte altre parti del mondo, si sta assistendo a un incremento della frequenza e della gravità di questi eventi estremi. Tuttavia, concentrarsi esclusivamente sulla manutenzione delle infrastrutture non affronta il problema alla radice. L’impatto delle alluvioni è amplificato da politiche territoriali insostenibili che hanno compromesso il territorio. L’urbanizzazione intensiva, la cementificazione, la riduzione delle superfici verdi, la deviazione dei corsi d’acqua e la costruzione in aree fluviali hanno ridotto la capacità naturale del territorio di assorbire e gestire l’acqua.
Un approccio integrato per affrontare le sfide del meteo
È evidente che occorre un approccio più integrato e sistematico. La pianificazione territoriale deve essere rivista alla luce dei cambiamenti del meteo. È necessario ridurre la cementificazione e preservare le zone umide e le aree di espansione naturale dei fiumi, ripristinando il loro ruolo di protezione contro le inondazioni. Inoltre, le infrastrutture di drenaggio urbano devono essere potenziate o riprogettate tenendo in considerazione i futuri scenari meteorologici. la consapevolezza pubblica riguardo alla complessità del rischio idrogeologico deve essere aumentata, così come il monitoraggio meteorologico per prevedere e mitigare meglio questi eventi.
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